venerdì 25 novembre 2011

Shahrnush Parsipur: La Cerimonia del tè in presenza del lupo

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 La cerimonia del te', ovvero la civiltà, contrapposta al lupo, ovvero l'estremismo, l'integralismo, la paura che li genera… l'immagine vuole infatti suggerire proprio quel contrasto, bianco e nero si contrappongono come giorno e notte...
L’autrice Shahrnush Parsipur, è nata a Teheran nel 1946; ha pubblicato la sua prima opera a 16 anni ed è stata incarcerata 4 volte, durante il regime dello shah e successivamente dalla Repubblica Islamica, attualmente vive negli Stati Uniti in esilio.
 
L'editore Tranchida ha già pubblicato sue opere, tra cui Donne senza Uomini che è divenuto un film, diretto da Shirin Neshat.
 
Questa invece è la prima versione della copertina: il lupo tatuato come a fuoco, indelebile, sulla pelle bianca, mi pareva molto simbolico… tuttavia alcuni si sono lamentati dicendo che la ragazza era un po' troppo giovane e "sexy" e che la figura femminile doveva essere più austera.

 
Avevano forse ragione.. 
Ma in realtà per me quella ragazza è una persona in carne ed ossa: mi trovavo ad Oxford e mi ero legato d'amicizia con un gruppo di ragazzi iraniani, era il 1976 poco prima della rivoluzione di Kohmeini. L'atmosfera era pesante perché si sapeva che i servizi segreti dello shah controllavano capillarmente gli studenti iraniani all'estero. Tra loro c'era una ragazza di una bellezza da mille una notte, con occhi dalle incredibili ciglia scurissime, e sono proprio i suoi occhi che ho voluto rappresentare.
Era una brava ragazza, intelligente e intraprendente, molto indipendente per gli standard mediorientali, talvolta quando sento notizie dall'Iran ripenso a lei, dove sarà e quale sarà stato il suo destino nell'Iran fondamentalista, negli anni di guerra… non ho potuto usare il suo ricordo per la copertina, mi piace poter mostrare ora questo disegno, un omaggio a lei e attraverso lei a tutte le donne iraniane.

lunedì 14 novembre 2011

Anche la Notte aspetterà l'Alba

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Sabato 19 novembre presso la Libreria Gogol si presenterà l'ultimo libro di Roberto Betz; Roberto non solo è un amico ma anche un ottimo scrittore, ed è stato un grande piacere poter realizzare la copertina del suo libro.
Un libro molto "milanese", e proprio certe atmosfere di Milano ho voluto che emergessero ben chiare; il protagonista viene rappresentato in Corso Vittorio Emanuele, in una notte d'inverno, deserta come solo Corso Vittorio Emanuele sa essere totalmente deserta e piena di luci allo stesso tempo… un'immagine simbolica di una città, di un tempo, di uno stato d'animo.
E poi, il titolo è bellissimo...

lunedì 7 novembre 2011

Illustrator's Annual 2011 exhibition in Milan

Illustrator's Annual 2011 will be presented with an exhibition to be held Thursday, November 10 from 18.30 at IED in Milan, Via Sciesa 4.
The vernissage is Thursday, November 10 from 18.30
The exhibition provides a broad overview of contemporary Italy, through the boards of the 78 (77 plus me! ;-) selected for the Illustrators Annual 2011.

domenica 6 novembre 2011

Mostra Annual 2011

Per chi è a Milano segnalo il Vernissage della Mostra Annual 2011 che si terrà giovedì 10 novembre a partire dalle 18.30 presso lo IED di Milano, in via Sciesa 4.
La mostra offre una vasta panoramica dell’illustrazione contemporanea in Italia, attraverso le tavole dei 78 illustratori selezionati per l’Annual 2011 dell’Associazione Illustratori.
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La mia illustrazione selezionata è la copertina del libro Madagascar di Ian Malcom, che con curioso tempismo esce ora in libreria, e che consiglio peraltro in modo del tutto disinteressato a tutti coloro che amano i viaggi ed i paesi lontani: l'ho letto d'un fiato, e l'ho trovato affascinante e molto ben scritto.

giovedì 20 ottobre 2011

The art of illustrating Bookcovers


One year collaboration between the publisher Tranchida and illustrator Marco Ceruti
From October 22 to November 6, 2011
GOGOL LIBRARY & COMPANY
Via Savona 101
20144 Milan
Phone: 02 45470449
Opening Saturday, October 22, 2011 at 18:00.

What happens when an artist is asked to develop a series of
book covers? What is the logical thread that connects them? And what is the contribution from publishers, authors, etc.? From the presentation, the initial sketches through the graphics and the final print, the
reconstruction of the creative process to synthesize, rather than the
content, the atmosphere of the book, its very essence.

mercoledì 12 ottobre 2011

Per chi è a Milano, sabato 22 ottobre...


"Sabato 22 ottobre 2011 alle 18:30 presso la Libreria Gogol & Company di Via Savona 101, Milano, si inaugurerà la mostra METTERCI LA FACCIA, che testimonia il risultato di più un anno di collaborazione tra l’editore Giovanni Tranchida e l’illustratore Marco Ceruti: originali e schizzi, bozzetti e altro materiale, per ricostruire il lavoro a tre dell’editore, dell’autore e dell’illustratore che, alla fine, ci metterà la sua faccia... "

mercoledì 5 ottobre 2011

La strada di Bird, un pezzo di storia...

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 Sto realizzando un nuovo progetto strettamente legato all'immaginario del XX secolo.
Questi primi schizzi mi sono nati vedendo una serie di foto in bianco e nero della 52nd street a New York negli anni 40-50, all'epoca in cui vi si trovavano quasi tutti i migliori locali di Jazz: un pezzo della storia dell'arte del XX secolo, musica e non solo, è stata scritta in quella strada.
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La più bella ricostruzione di quell'epoca, molto rispettosa, è quella del film Bird, di Clint Eastwood. La colonna sonora ideale, il pezzo di uno dei re di quella strada, il grande Thelonious Monk, "'Round Midnight", sia nelle versioni d'epoca che più recenti (Amy Whinehouse tra le altre).
Mi piace cominciare a presentare queste immagini perchè sono giusto degli anni centrali del secolo, in tutti i sensi.
Un'epoca che forse tutti noi che amiamo l'Arte, tutte le arti, arti plastiche, musica, cinema, teatro ecc, ricorderemo a lungo come un momento di creatività ed energia senza pari per molto, molto tempo.

lunedì 26 settembre 2011

Digital Artist's Hard(ware) life... part 2, the new digital artist's tools

I've been talking of software and computers in Part 1 post, but the central point for all digital illustrators and painters had always been the input system: without a graphic tablet and pressure sensitive pen, none of us could never work seriously.
Personally, after years of using the tablets I have just moved to a Wacom Cintiq 21X, it took me a while to get used to but now I work 100% on it, and I am looking forward to try the new Cintiq 24HD (not available in Europe yet, as far as I know ..).
My Atelier in the Old City of Antibes, on the French Riviera
But what is taking place now is a major change in the supply of tools for artists, illustrators, storyboard artists: if for twenty five years from the time of Paintboxes the combination tablet-PC did not have alternatives, some new tools appear now on the market to differentiate and to offer customized solutions, even as the price.
The illustration I'm working at in my atelier's picture
Some artists have refused, for example, the high costs imposed by a traditional computer-tablet setup and are working on iPads (maybe with a dedicated pen or digital pencil), and although it may seem difficult, you can get excellent results, as you can see on this video that shows the work done "live" by French artist Stephane Kardos, art director at Disney, California, at San Diego Comic-Con in 2011.

Visit this Stéphane site, and his blog: beyond the undoubted artistic quality of his artwork, it is interesting how he manages to exploit the iPad like a notebook, a sort of digital Moleskine.

Coming out now there's the Inkling system, supposed to be even faster and cheaper, it is basically a pen that records the sketch done on paper and transfer it directly to a computer: I'm looking forward to have a try on it.
A shooting board frame made on-the-fly: is it going to be possible with Inkling?
And at the end, a description of my current setup: Macbook Pro 15" laptop and a 2011 Mac mini with lots of RAM and fast HD that drives a Wacom Cintiq 21X. And, at last, a good waterproof and solid Kata Pro Bag!

venerdì 23 settembre 2011

Digital Artist's Hard(ware) life... part 1, my story


 I started my professional career in the field of Illustration, Comics and Animation in 1980, 31 years ago. I used all sorts of techniques, China Ink and brush, watercolor, acrylic, gouache and more. Since 1985 I worked more closely with advertising agencies as an illustrator and visualizer, and it is just seeing how digital tools were becoming increasingly popular among my clients that I have begun to wonder what could be the impact of new technologies on my work.


Not that it was new for me: I had worked since 1982 on one of the first two Italian video graphics Quantel Paintbox workstations (Animazioni Elettroniche, Milan), so I can say I was one of the Italian pioneers of the digital image, but they were big expensive dedicated workstations, while in the early 90's the digital image was processed on PCs that anyone could possess at home and office.
The swiss designer Costante Domenighetti and I at the Paintbox, Milan, 1982 (guess who was the client). 


The turning point for me was 1995, with the release of new Macs (Powermacs), when the power of processors finally started to be effective (at least for my expectations) for painting on large images, and at the same time with the new version of Fractal Design Painter, version 5, with its beautiful tin box; this program led to a level of maturity in my opinion really "Pro", or it was like it for me, at least, because I could start to do the same things I used to do on paper in a digital way.
My first digital illustration made with Painter 5
This was very important for controlling colors and not to rely on printer's scanners, for example; a huge possibility of retouching and post-produce artworks and, of course, the possibility of keeping a copy of every thing I made; before 1995, 99% of my artwork went lost in archives, I could only keep published illustrations if I could find it (not possible for 6x3 meters posters, as an example): from 1995 I could keep every single drawing, sketch and Illustration I made. 
(part 2 will soon follow)

venerdì 16 settembre 2011

Come un vecchio film...

Il libro è una storia intensa, drammatica, ambientato tra un'umanità sofferente dopo un disastro naturale, ma universale nei temi dell'amore, della morte e della vita...
Quando ho letto la scheda di "non morirai" mi è sembrato di veder scorrere un vecchio film di Sergio Leone, uno di quei bellissimi film western epici che vedevo da bambino, ed a quelle immagini, quei colori mi sono ispirato.

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Questa copertina quindi è allo stesso tempo un omaggio a quelle atmosfere e a tutti quei grandi illustratori che all'epoca del grande cinema realizzavano quei meravigliosi poster pubblicitari.
Gli italiani erano bravissimi in questo, e vorrei citarne qui uno per tutti: Silvano Campeggi (tra quelli classici) e due grandi illustratori più moderni che si sono cimentati anche loro con immensi risultati col mondo dell'illustrazione per il cinema: Michel Folon e, molto più recentemente, il grande Lorenzo Mattotti.

sabato 3 settembre 2011

Tigrero, un film che non è mai stato realizzato...

Questo post è il seguito ed il completamento del mio post precedente, I Colori dell'Amazzonia

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Nel corso delle due settimane che ho passato a Buenos Aires per la presentazione della mostra Ilha do Bananal (qui sopra un'altra delle illustrazioni del libro) ed il congresso delle Nazioni Unite sul Cambio Climatico, mi sono trovato ad assistere a diversi eventi correlati. Ad un certo punto sono stato avvicinato da alcuni delegati indios di etnia Guarani che erano molto interessati al nostro lavoro, e che mi hanno raccontato la storia di un film e di un documentario sull'Isola di Bananal, di cui nessuno, in Brasile, era apparentemente a conoscenza...

Nel 1954 il famoso regista di Hollywood Sam Fuller aveva scritto un soggetto su un evaso che si rifugiava in una remota regione dell'Amazzonia: era partito anche in spedizione ed era approdato, con una grande cassa piena di whisky e sigari, proprio sull'Isola di Bananal, dove si fermò per un mese vivendo con i Karaja, realizzando riprese in bianco e nero e documentandosi sulla loro vita.
Il film si doveva chiamare "Tigrero", ma non venne mai realizzato.

Quarant'anni dopo (1994) Fuller tornò nell'isola in compagnia di Jim Jarmusch, e il regista finlandese Mika Kaurismaki filmò in un documentario questo viaggio. Paragonando le immagini con quelle di Fuller di quarant'anni prima si pùò vedere cosa rimane intatto tra i Karaja, nel loro ambiente e nella loro cultura, e quanto sia mutato.

Particolarmente toccanti poi sono le scene di quando ai Karaja viene mostrato il vecchio girato di quarant'anni prima: molti non hanno mai visto un film prima di allora, e molti si riconoscono da bambini, o rivedono i loro genitori, amici, com'erano allora. Ci sono momenti di commozione, risate, e il tutto diviene un momento di riflessione sul significato dell'immagine, della memoria, della cultura... e uno splendido momento di cinema.

Il film è quasi introvabile, per quel che ne so, ma se vi dovesse capitare non perdetelo. Tra parentesi Mika Kaurismaki vive ora a Rio de Janeiro ed ha realizzato due meravigliosi documentari sulla musica e la cultura popolare brasiliana: Moro no Brasil e Brasileirinho.

venerdì 26 agosto 2011

I Colori dell'Amazzonia

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Questa è la illustrazione di copertina del libro Ilha do Bananal, che presenta il lavoro realizzato dal 1999 al 2004 dalla ONG Ecologica nell'area dell'isola del Bananal, stato del Tocantins, Brasile.
Si tratta l'isola fluviale più grande del mondo, 22.000 Kmq, sita in un'area di grande interesse ecologico, perchè al centro di tre ecosistemi: quello Amazzonico, quello del Cerrado (savana) e del Pantanal.
L'area è anche una riserva protetta dove vivono due gruppi di nativi, i Carajà e i Javaé  Il libro, edito nel 2004 presso la casa editrice DBA di Sao Paulo e accompagnato da una mostra, venne presentato nel dicembre 2004 alla COP 10 (congresso delle Nazioni Unite sul Cambio Climatico) a Buenos Aires, con il patrocinio del Governo Brasiliano e di Conservation International.
Dovendo realizzare la copertina e altre illustrazioni, e in generale curare la produzione artistica del libro, dell'evento e di tutta la comunicazione collegata, ho passato diversi mesi viaggiando nel centro del Brasile, e la bellezza della natura,, i cieli immensi e sempre diversi e i magnifici colori di quell'esperienza sono entrati per sempre a fare parte di me e della mia opera.
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venerdì 19 agosto 2011

Moving from paper to web...

I just finished a revision of an old Comic Story I made, as part of a series of works I'm going to publish online (eBooks, iOS, Android etc,).

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 In 1995 I was invited to an international exhibition organized in the Bagatti Valsecchi Museum in Milan, by the same group of people who later realized the Museum of Comics of Milan, in particular Alberto Ronchi.
The show's title was "The future world, the future of the world", each designer had to develop a theme in a few pages, my theme was "City of Tomorrow."
It was not easy to have a city as the protagonist, so I imagined a story vaguely "noir" in the style of Dashiell Hammett and Raymond Chandler, with a detective who, instead of walking through the city destroying his shoes on sidewalks, uses all electronic instruments, movement records of credit card, video surveillance, etc.. to search for a missing person, with a surprise ending ... something between Blade Runner and The Big Sleep.
It was almost science fiction, then, it's reality now!
In 2001 I revised the story that was reprinted and, curiously, has become part of the bibliography of a course at the Faculty of Architecture at the Polytechnic of Milan, very unusual for a comic book.

venerdì 12 agosto 2011

A Simple Case of Better Design


 It used to be the slogan of KATA, Israeli company (of Jerusalem), a world leading producer of bags and covers for professional photography and video.
I lived indirectly the birth and development of Kata as one of the founders was Nitzan Kimchi, that I met in Milan in the early 80's, when he worked in the production of wonderful animated plasticine stop-motion animations. Back to Jerusalem Nitzan, who also had a passion for design, founded Kata-bags with Dror Tischler up to take it to be one of the professional bags industry world leaders. Two years ago Kata was acquired by a financial corporation, but just before Nitzan asked me to create an image campaign for the new line of professional bags.
During the meetings it was clear that the mood they they wanted was the kind of 80s Sci-Fi (including Star Wars and Blade Runner), so I imagined some kind of translucent aliens that have become the 's Avatar symbol of the campaign (who has been at trade fairs such as the NAB of Las Vegas has certainly seen them).

I enjoyed very much working with them.
We also had wonderful moments of nice music thanks to Rali, wife of Nitzan and cellist and composer. For those who want to hear something beautiful and different...

mercoledì 3 agosto 2011

Intervista...

Una mia intervista, in italiano, ad opera della critica d'arte milanese Jacqueline Ceresoli, ne sono molto felice, sia perchè è venuta bene, sia per aver potuto lavorare con Jacqueline, che è una persona che stimo molto.

lunedì 1 agosto 2011

Donne forti, Donne Isole...

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Queste tre copertine sono state realizzate a poca distanza l'una dall'altra, sono romanzi di tre autori lontanissimi e diversissimi e che scrivono in lingue differenti, ma curiosamente hanno qualcosa in comune: il personaggio principale, o uno dei principali, è un forte personaggio di donna, che vive su un'isola...

Tre isole lontane tra loro: la Martinica, le Canarie e l'isola di Aran... niente di più che una notazione curiosa, ma forse è vero quello che alcuni sostengono, che chi vive su un'isola circondata dall'oceano, e magari anche vulcanica, risente di tutta questa energia?
A proposito di Aran, vorrei qui citare il documentario L'Uomo di Aran, del 1934, che tutti gli appassionati ben conoscono e considerano uno dei capolavori del genere... anche se occorre anche ricordare che questo documentario figura tra le "terrificanti" visioni a cui erano costretti gli impiegati ne Il secondo tragico Fantozzi assieme a Dies Irae di Dreyer e a La corazzata Potëmkin.

sabato 23 luglio 2011

Copertine di LP, qualcuno le ricorda?

 Vorrei qui parlare di due grandi artisti del mio catalogo di Grandi Sconosciuti (e non della morte del grandissimo pittore Lucian Freud, di cui tutti hanno parlato, giustamente..).
L'occasione è la scomparsa di uno di loro: si chiamava Alex Steinweiss, ed è semplicemente colui che ha inventato le copertine dei vinili, creandone più di 25.000 dal 1940 al 1955 per la Columbia.
Proprio in questi giorni sto lavorando alla riedizione in formato digitale di una mia graphic novel del 2003, che intendo presentare con regolarità su questo blog nelle prossime settimane, e che è anche un omaggio alla grafica delle grandi copertine della Blue Note degli anni dal '50 al '70, e questa è un'immagine tratta dal fumetto, con una copertina fittizia ricalcata sullo stile dell'epoca.

Il celebre grafico della gloriosa Blue Note Records si chiamava Reid Miles (1927-1993).
Mi piace ricordare qui due grafici, due grandi artisti, che hanno segnato un'epoca e la veste di un prodotto che, da ragazzi, tutti quelli della mia età hanno amato tantissimo. Mi piace trovare l'arte, la grande arte, dove dovrebbe esserci solo commercio e profitto, forse ricordi di un'epoca diversa..

lunedì 18 luglio 2011

... en la distancia

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 Esta imagen para mi esta relacionada profundamente a la que considero una de las ciudades mas bellas del mundo, Buenos Aires. El flash de una pareja vestida un poco retro, anacronismo que se encuentra con la luz ácida nocturna de la metrópolis, es para mí la síntesis de modernidad y nostalgia, la sensacion más fuerte que me regala esta ciudad; veo un poco de cada uno de mis "queridos" Borges, Goyeneche, Soriano y por supuesto Piazzolla, Bajofondo junto a detalles de la fotografía de la película "Happy Togheter" de uno mis directores favoritos Won Kar-Way, como tambien a los colores cálidos del documental sobre los maestros del tango "Café de los Maestros" de otro maestro como Gustavo Santaolalla ...
Esta imagen debía ser el comienzo de una historia que pero nunca he terminado de escribir, y tal vez con razón, ya que hablaba de la nostalgia y la pérdida de las cosas .....

mercoledì 13 luglio 2011

Black Blue and Yellow...

The crime fiction in Italy has always been called "yellow" instead of "black", because the first series of detective novels, that started in 1929 to be published by Mondadori, had a stylish yellow cover, that never changed until today.
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This is the artwork for a sort of a detective novel set in Milan, a "yellow" with black veins but also "blue"... I realized only the background for now, then there will be one or more human figures acting, but I liked to extrapolate, with its yellow, black and blues, a view of one of the most typical streets of downtown Milan, Corso Vittorio Emanuele, on a cold rainy night.
Milan for me has always been a perfect theatre to crime fiction: the financial center of Italy, and the center of all the business more or less shady, has given rise to sensational news stories and a rich literature of the genre: we all remember the great Giorgio Scerbanenco, who wrote the famous "The Milanese do kill on Saturday", in 1969 (because they work on the other days) as well as many films including Milan Calibro 9 (also from a Scerbanenco novel), a B-Movie of 1971 beloved by Quentin Tarantino; by the way, the famous soundtrack of the italian movie is by Luis Enríquez Bacalov, who appears 32 years later on Kill Bill 1&2 Soundtrack.
The "Yellow" Mondadori Books had then for decades their covers illustrated by great illustrators, as Ferenc Pinter and Jacono, and this image is a sort of hommage to this great tradition.
This book is going to be distributed october 2011, so I have time for the final version, I'll go back to this again...

domenica 10 luglio 2011

Un Grande Uomo...

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La copertina del libro di William McIlvanney appena uscito per Tranchida Editore.
BIG MAN (1985) è la storia di Dan Scoular, un disoccupato che per sopravvivere combatte a mani nude, da cui è stato anche tratto un film con Liam Neeson (The Big Man 1990).
Ho evitato di far assomigliare l'immagine del protagonista a Liam Neeson, attore che adoro, perchè mi sembrava didascalico; nell'atmosfera invece devo dire di essere stato condizionato da un'altro film, completamente diverso ma molto bello, sulla boxe combattuta a pugni nudi (ma davvero in Gran Bretagna si pratica così tanto?), "The Snatch" di Guy Ritchie, autore anche di RocknRolla.
E adesso in partenza per un paio di copertine davvero difficili...

sabato 2 luglio 2011

Ibrahim Souss - Lontano da Gerusalemme

Una illustrazione di copertina ed anche un ricordo...
Un viaggio a Gerusalemme, la città vecchia e la storia della nostra civiltà, della nostra spiritualità, le chiese di tutte le religioni, i problemi di oggi ed il peso della storia, il calore delle amicizie, le candele di Hanukkah alle finestre e i canti nelle case, il filo spinato ed i posti di blocco. Cercare di capire senza giudicare, forse.


L'illustrazione insolitamente desaturata come colori, per me, forse per avere a che fare con una realtà così in bianco e nero, così estrema.

sabato 25 giugno 2011

Acid Tango (lost in Buenos Aires)

This image is for me intimately tied to what I consider one of the most beautiful cities in the world, Buenos Aires. The image of a couple dressed in a slightly 'retro and anachronistic style in the nocturnal acid lights of a metropolis, it's for me the synthesis of modernity and nostalgia this city represents; I see a little Borges and Goyeneche in it, and of course Bajofondo, Piazzolla and Osvaldo Soriano ..
Maybe also the photography of the movie "Happy Togheter", by one of my favourite filmakers, Wong-Kar-Way, mixed with the warm light and beautiful people of the documentary "Café de los Maestros", about all the old schoolmasters of Tango composition.
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This image was intended to be the beginning of a history of tango, but I never finished it, a perfect end in some way since it was about nostalgia and lost things .....

lunedì 20 giugno 2011

René Magritte e Carmelo Silva

All'età di circa 11-12 anni ho scoperto due pittori che sarebbero stati per me un decisivo punto di riferimento: René Magritte e Carmelo Silva.
Magritte entra a buon titolo in tutte le Storie dell'Arte del XX secolo, per cui parlerò di Carmelo Silva.
Dalle notizie che ho, pare sia nato e vissuto tutta la vita a Treviglio, sull'Adda.
Ho scoperto le sue "disegnate" quando nel 1971 mi capitò in mano una copia dell'Almanacco Illustrato del Calcio di quell'anno: nella parte che riguardava le competizioni internazionali, le azioni importanti e i gol di tutte le partite della Nazionale Italiana erano "disegnate" appunto da Silva, che lavorava anche regolarmente per la Gazzetta dello Sport.
Queste sono proprio due immagini di quell'Almanacco che ho recuperato sul web, sono gli ultimi due gol del celebre Italia - Germania 4-3 del 1970 in Messico.
E' difficile spiegare quale sia stato per me l'impatto di questi disegni: la fluidità del segno, il dinamismo, l'evidente piacere di ricreare e "raccontare" il gesto atletico e tecnico..
per anni mi sono anch'io divertito a disegnare le azioni delle partite che giocavo o che vedevo in TV con questo stile, proprio perchè volevo impadronirmi del segreto di tanta naturalezza.
Tempo fa in occasione del compleanno di un amico giornalista della Gazzetta, che segue appunto il calcio, ho pensato di regalare un acquarello che lo ritraesse in azione sul campo... alla fine, anche senza volere, mi sono reso conto di aver fatto una specie di.. "disegnata".

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martedì 14 giugno 2011

A Love Supreme

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The bass sound for a jazz lover, it's like blood, the beating heart of music.
Aesthetically, his huge polished wooden body that reflects the lights on stage, the sinuosity of its forms has always fascinated me, togheter with its deep, full sound.
"Always listen to the bass" is the only advice saxophonist Dale Turner (Dexter Gordon) gives to the singer (Lonette McKee in a role that reminds the great Billie Holiday), in 'Round Midnight, the 1986 movie on the life of the great generation of jazz musicians of the 40's-50's by french director Bertrand Tavernier, inspired by the real story of Francis Paudras.
This 100x100 cm painting was part of the exhibition Jazz Rainbow in 2010, side-event on the 50th anniversary of the oldest jazz festivals in Europe,  the Antibes-Juan les Pins Jazz Festival "Jazz à Juan".
In my mind, this image recalls the first bars of the suite A Love Supreme by John Coltrane, a well known piece for all Jazz lovers.

venerdì 10 giugno 2011

METTERCI LA FACCIA.....

La copertina di un libro è uno dei lavori più stimolanti per un illustratore, vuol dire interagire con un testo, con un editore con un autore, con una idea un'atmosfera... questa copertina è stata la prima nell'ambito dell'attuale collaborazione con l'editore milanese Tranchida.
Mi sono divertito soprattutto ad illustrare il titolo, "Tutta colpa dell'Innocenza", che trovo molto vero, oltre che brillante...
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Il libro è opera di Fulvio Fiori, scrittore attore musicista e copywriter, ed è attualmente distribuito nelle maggiori librerie.


lunedì 6 giugno 2011

THE BAY

The Bay - cm 175 x 71 - Image could be seen on DeviantArt
Many years ago I found myself for some time in Calabria, deep southern Italy.
One place that struck me most was an ghost industrial area with a huge harbour, half-finished and abandoned. Around there was only nature, the sea front, the sun and the huge flows of useless concrete seemed to me a kind of symbol of human folly, sad but also fascinating and strange.
I often found myself in a place like that in my dreams, and in this painting there is a lot of this experience: an industrial landscape on the shores of the sea, where a few figures move as if on a big stage.... I tried to evocate the exact colors of the dream, little realistic and acids, and the atmosphere of waiting for something, similar to the story of "Desert of the Tartars" by Dino Buzzati.
This is one of my first full digital made paintings​, and has been used as a test for Fine Art Printing by Studio Carraro in Milan, when this technique began to be codified and regulated in the early 2000s: Rino Carraro is a photographer, friend of mine, who had been from the early nineties one of the pioneers of printing Digital Fine Art in Italy.

martedì 31 maggio 2011

Le plaisir des couleurs

Ma première expérience en tant que peintre, j'avais 17 ou 18 ans, a été une peinture à l'huile qui m'avait été  commandée pour une offrande votive qui devait être exposée dans la basilique de Superga à Turin. Une dame avait un fils, médecin travaillant dans un hôpital de Turin, marié et père de deux jeunes enfants, qui avait tout abandonné, avait commencé à boire et vivre comme un clochard dans les rues de sa ville.. Je me souviens encore de l'image, un ivrogne endormi sur un banc, puis un médecin en blouse blanche immaculée ... J'avais délibérément choisi d'être naïf, simple, et j'ai été très fier d'avoir commencé ma carrière ainsi.
Je ne veux pas nier les raisons de l'art d'avant-garde, son importance, mais mon cœur a toujours battu plus pour les ex-voto, les cartes à jouer dessinées à la main, les fresques dans les chapelles de la campagne, les dessins animés, Les illustrations et affiches publicitaires du cinéma. Il ya plusieurs années, j'ai lu un livre de R. K. Narayan, «Le peintre d'enseignes", et je me suis totalement identifié avec l'artisan indien qui vit sa vie simple , sa joie, sa compétence et sa passion pour son métier de peintre d'enseignes pour les magasins dans sa ville.
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Quand je peux je monte l'après-midi à la Chapelle de la Garoupe, au coeur du Cap d'Antibes. C'est un lieu saint depuis longtemps, temple ligure, puis grec, romain, et enfin église chrétienne; depuis l'an 982 toutes les années au mois de juin les marins montent en pélerinage au sanctuaire. Dans un lieu saint depuis tellement de temps, on trouve une énergie toute spéciale...
A l'interieur il y a une collection magnifique de ex-voto, de marins surtout, de rescapés aux naufrages dans le monde entier, il y a des tableaux, des dessins, des modèles de navire; c'est un monde qui s'ouvre aux yeux des visiteurs.

mercoledì 25 maggio 2011

I remember Wes

Music has always held an important place in my life, and for a time also played a central role when I was playing in Clubs or private parties with a jazz band: Jazz music has always accompanied my life since I discovered it. I have always found that the creative process that characterizes it was similar to that of painting, illustration and comics.
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This watercolor I made ​​in '97 or '98 is inspired by the cover of an album that I loved so much, an LP of the great jazz guitarist Wes Montgomery, playing with his brothers.
On that album's cover there was only a full size photo of Wes in this position, with a cigarette between his fingers and his eyes looking forward: I have always loved that image so much, expressing a quiet strength and a dark and nightly atmosphere. Then the disc went lost somewhere, I searched in vain for it for a long time, and then I decided to remake the image by memory, in my own way and with a very "blue" color, monochrome.

Among others, appeared on the disk the song "Snowfall" by composer Claude Thornhill, which was basically an impressionist painting.
Of this piece exists also an excellent version of the great New York guitarist Emily Remler, who died prematurely in 1990, on the album "East to Wes".

The watercolor is called of course "I Remember Wes", which is also a quotation of a song dedicated to Wes from one of his greatest successors, George Benson, on the album "Take Five"; Another great Benson's tribute for Wes is his version of "We All Remember Wes", by Stevie Wonder, from the album "Weekend in LA" (1977). Both pieces are very musical and enjoyable.

I think I'm going back to this subject again, I had been playing Jazz guitar for such a long time, and I never had many occasions of painting jazz guitarists.

domenica 22 maggio 2011

La bellezza intorno a noi

Ho sempre avuto una grande passione per le immagini, tutte le immagini: per me la Vergine delle Rocce di Leonardo da Vinci e il Paperino disegnato da Cavazzano appartengono ad un unico mondo, quello in cui gli artisti mettono il loro genio, il loro talento, maggiore o minore, al servizio del mondo, lo raccontano, lo rappresentano, regalano gioia, occasioni di riflessione, aiutano tutti a vivere meglio, circondati da maggiore bellezza e più coscienti di sé.

L'immagine è presente su DeviantArt

La mia prima esperienza come pittore, avevo 17 o 18 anni, fu un olio su tavola che mi era stato commissionato per un ex-voto da esporre nella Basilica di Superga a Torino. Una signora aveva un figlio, medico in un ospedale di Torino, sposato con due figli piccoli, che aveva abbandonato tutto e tutti, si era messo a bere e viveva come un barbone nelle strade della sua città; ricordo ancora il quadro, che rappresentava un ubriaco addormentato su una panchina e poi un medico in camice bianco immacolato... avevo volutamente scelto di essere naif, semplice, ed ero molto fiero di avere iniziato così la mia carriera. Non voglio certo negare le ragioni dell'arte d'avanguardia, la sua importanza, ma il mio cuore ha sempre battuto di più per gli ex-voto, le carte da gioco disegnate a mano, gli affreschi nelle cappelle di campagna, i fumetti, le illustrazioni pubblicitarie, i cartelloni del cinema. Tanti anni fa ho letto un libro di R. K. Narayan, "Il pittore di insegne", e mi sono totalmente immedesimato nell'artigiano indiano che vive con semplicità, gioia, competenza e passione il suo mestiere di pittore di insegne per le botteghe della sua città.