Ho sempre avuto una grande passione per le immagini, tutte le immagini: per me la Vergine delle Rocce di Leonardo da Vinci e il Paperino disegnato da Cavazzano appartengono ad un unico mondo, quello in cui gli artisti mettono il loro genio, il loro talento, maggiore o minore, al servizio del mondo, lo raccontano, lo rappresentano, regalano gioia, occasioni di riflessione, aiutano tutti a vivere meglio, circondati da maggiore bellezza e più coscienti di sé.
L'immagine è presente su DeviantArt La mia prima esperienza come pittore, avevo 17 o 18 anni, fu un olio su tavola che mi era stato commissionato per un ex-voto da esporre nella Basilica di Superga a Torino. Una signora aveva un figlio, medico in un ospedale di Torino, sposato con due figli piccoli, che aveva abbandonato tutto e tutti, si era messo a bere e viveva come un barbone nelle strade della sua città; ricordo ancora il quadro, che rappresentava un ubriaco addormentato su una panchina e poi un medico in camice bianco immacolato... avevo volutamente scelto di essere naif, semplice, ed ero molto fiero di avere iniziato così la mia carriera. Non voglio certo negare le ragioni dell'arte d'avanguardia, la sua importanza, ma il mio cuore ha sempre battuto di più per gli ex-voto, le carte da gioco disegnate a mano, gli affreschi nelle cappelle di campagna, i fumetti, le illustrazioni pubblicitarie, i cartelloni del cinema. Tanti anni fa ho letto un libro di R. K. Narayan, "Il pittore di insegne", e mi sono totalmente immedesimato nell'artigiano indiano che vive con semplicità, gioia, competenza e passione il suo mestiere di pittore di insegne per le botteghe della sua città. |
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